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Dedicata alla Madonna, la cappella progettata da Filippo Caparozzi (pittore e architetto) e Marzio Ganassini (pittore), è stata realizzata nei primi decenni del XVII secolo. Da sottolineare gli affreschi raffiguranti le storie della Vergine, gli stucchi policromi di Filippo Caparozzi e la pala con la Visitazione della Vergine del 1622 del maestro caravaggesco viterbese Bartolomeo Cavarozzi.
La sala è dedicata all’esaltazione del Santuario di Santa Maria della Quercia, sorto a circa due chilometri di distanza da Viterbo nel quindicesimo secolo per volere dei Della Rovere. Conserva l’affresco più antico: la Vergine e il Bambino, con San Giovannino e San Lorenzo di Giovanni Francesco d’Avaranzano (fine del Quattrocento, inizio Cinquecento) e la raffigurazione della Processione del 1467 raccontata dal cronista viterbese Niccolò della Tuccia.
Cuore del Palazzo, la Sala Regia fu dipinta da Baldassarre Croce, tra il 1588 ed il 1592, in base al programma decorativo del notaio Domenico Bianchi di rappresentare personaggi legati alla storia reale e mitologica seguendo gli scritti di Annio da Viterbo. Di rilievo anche le raffigurazioni cartografiche e gli affreschi del soffitto, dove campeggiano i trentatré castelli che furono sotto il dominio di Viterbo realizzati da Ludovico Nucci e Tarquinio Ligustri alla fine del Cinquecento.
Nota come Sala d’Ercole, la Sala del Consiglio è ancora utilizzata per le riunioni del consiglio comunale.
Decorata da Teodoro Siciliano nel 1599, gli affreschi raffigurano personaggi mitologici e storici legati alle origini di Viterbo.
I banchi in noce risalgono alla prima metà del XVII secolo. Il pulpito rialzato, detto “Bigoncia”, è il luogo dove in passato venivano esposte le richieste al Consiglio.
Con la volta affrescata da Felice Ludovisi, la sala permette l’accesso alla terrazza del palazzo e alla Sala Rossa che ospita l’ufficio del sindaco di Viterbo. Questi ultimi due ambienti attualmente non sono visitabili.
Detta anche delle Bandiere, rappresentazioni di paesaggi lacustri, scene di battaglia e di caccia, con rovine e castelli ad opera del pittore Giuseppe Torriani (fine del XVIII).
Da aprile
Tutti i giorni: 10:00 – 19:00
Da settembre
da lunedì a venerdì: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:00
sabato e domenica: 10:00 – 19:00
Da novembre a marzo
da lunedì a venerdì: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
sabato e domenica: 10:00 – 18:00
Chiuso il martedì
Ultimo ingresso: 1 ora prima dell’orario di chiusura
