Locandina della mostra temporanea se so ricamare saprò anche dipingere

“If I know how to embroider, I will also know how to paint”

The endless childhood of Maria Prymachenko and Bonaria Manca

Dal 7 marzo al 4 giugno 2023, il Museo dei Portici del Palazzo dei Priori di Viterbo ospiterà 15 opere provenienti dal Museo nazionale Shevchenko di Kiev e una selezione di opere di Bonaria Manca dalla sua Casa Museo.
A un anno dall’invasione della Russia all’Ucraina, l’assessorato alla Bellezza del Comune di Viterbo, guidato dal Sottosegretario per la Cultura Vittorio Sgarbi, ideatore e coordinatore dell’esposizione, in collaborazione con il Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto presenta una mostra su Maria Prymachenko, figura simbolo della cultura ucraina e artista UNESCO nel 2009, realizzata con il prezioso supporto di Archeoares, in collaborazione con il Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev. Le creazioni della grande artista ucraina, che con la loro forza espressiva hanno ispirato Pablo Picasso e Marc Chagall, saranno poste in dialogo con i dipinti di Bonaria Manca, la pittrice-pastora che scelse Tuscania come luogo di vita e di arte, nella mostra dal titolo “Se so ricamare, saprò anche dipingere. L’infanzia senza fine di Maria Prymachenko e Bonaria Manca”.

Se so ricamare, saprò anche dipingere
“Era quasi inevitabile, a Viterbo, presentare a fianco della pittrice Ucraina Maria Prymachenko, che restituisce l’arte all’infanzia e l’infanzia all’arte, le opere di Bonaria Manca, pittrice sarda che ha vissuto la quasi intera sua vita a Tuscania. Ciò che le accomuna è detto da Bonaria, che ha vissuto una analoga esperienza infantile: “se so ricamare, saprò anche dipingere”.

Le due donne hanno un’esperienza interiore che le rende testimoni di paradisi felici dell’infanzia che è giusto proteggere”, commenta Vittorio Sgarbi che aggiunge, “dalla Sardegna alla Tuscia, l’imperturbabile e fuori dal tempo Bonaria Manca ci ha lasciato, nei dipinti e sulle pareti della sua casa, il sogno di un mondo da lei vissuto e da noi perduto, vivendolo per noi e trasferendolo nella pittura. Per questo le saremo per sempre riconoscenti. Non diversamente Maria Prymachenko che tutela la memoria dell’Ucraina felice in tempi iniqui, in cui la sola realtà è la guerra. La felicità si unì al dramma, al primo annuncio in Italia, un arioso vagito, in condizioni di precarietà e sofferenza, di Maria Prymachenko: alcune sue opere, dichiarate preziose, erano state distrutte a pochi giorni dall’inizio dei bombardamenti russi contro l’Ucraina: domenica 27 febbraio 2022 il Kyiv Independent, in rete con le principali agenzie e i giornali europei, comunicò che il Museo di storia di Ivankiv era stato colpito da un incendio, insieme a circa venticinque opere della Prymachenko, poi miracolosamente salvate”.

Una mostra internazionale come richiamo alla pace
“Una mostra internazionale che porta Viterbo al centro delle principali direttrici artistiche mondiali” – commenta la Sindaca Chiara Frontini – “in linea con l’indirizzo che intendiamo dare verso la candidatura a Capitale Europea della Culturale 2033. Proiettare Viterbo in una dimensione europea significa farci crescere in qualità dell’offerta turistica e culturale, ma anche lanciare messaggi potenti: proprio come con il progetto Macchine di Pace, organizzato nell’ambito del riconoscimento UNESCO dalla Rete delle Grandi Macchine a Spalla che è partito proprio da Viterbo, anche la mostra che mette in relazione le pittrici Prymachenko e Manca è un forte richiamo al bisogno di pace e alla vicinanza al popolo ucraino, che in Viterbo troverà sempre una casa pronta ad accogliere”.

L’arte unisce il mondo in una lingua universale, per questo l’esposizione delle opere di Maria Prymachenko manifesta vicinanza al popolo ucraino, in guerra da oltre un anno, e alle sue più profonde tradizioni, e garantisce la celebrazione di una delle più importanti artiste del nostro tempo.

Orari
Fino al 31 marzo: dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17:00) sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle 18:00. Chiuso il martedì. Dal 1 aprile al termine della mostra: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00